AUTODETERMINAZIONE VALORE COMUNE DA CONDIVIDERE E COORDINARE CON TUTTI I MOVIMENTI INDIPENDENTISTI


Biassono (Padania) – L’autodeterminazione è ancora un diritto inalienabile?
Nonostante che la carta ONU all’articolo 1 del suo statuto, ne preveda l’applicazione ed il recepimento da parte di tutti gli stati dell’Organizzazione, in realtà la sua essenza è stata man mano svilita dall’atteggiamento arrogante di certi stati che hanno pensato bene di volare tale principio, comportandosi in maniera squadrista e dittatoriale. Tale principio, da sempre caposaldo idealista, di cuori e menti degli indipendentisti è stato l’oggetto di un interessante convegno tenutosi ieri mattina nella sala consiliare “Carlo Cattaneo” presso la sede del comune della città brianzola, cui hanno preso parte esponenti di movimenti federalisti provenienti anche dalla Scozia e dalla Catalogna, in cui le pulsioni secessioniste sono vive ormai da anni.

Organizzato dall’associazione culturale “La Fara ”, il dibattito è stato vivacizzato dagli interventi di Giancarlo Pagliarini ex Ministro del Bilancio ai tempi del primo governo Berlusconi, Giuseppe Leoni socio fondatore della Lega Lombarda e della Lega Nord, Alessandro Mazzarelli leader del Movimento Autonomista Toscano e fra i firmatari del cartello Popoli Sovrani D’Europa, Chiara Battistoni dell’Associazione Gilberto Oneto, Marco Gheller dell’ALPE, Renzo Fogliata di Asenblea Veneta, Roberto Gremma dell’Union Piemonteisa, e del prof. Marco Bassani. L’incontro inoltre è stato ulteriormente impreziosito anche dalle importanti testimonianze di Emman Riddington Presidente dello Scottish National Party in Italia e Svizzera, di John Mellon dello Scottish National Party e dell’ex ministro del governo catalano Joan Vallve’.

Tutti concordi nella necessità di trovare un accordo a livello europeo e su vasta scala fra i movimenti accomunati dalla stessa avversione verso gli Stati centralisti, per costruire una nuova Unione Europea, che finalmente si occupi dei diritti delle comunità e dei territori invece di accontentare e assecondare i capricci delle lobby e dei gruppi di potere. I tempi, insomma, sembrano essere maturi per assestare i colpi decisivi ad un sistema ultrastatalista, di impronta simil-comunista e mondialista, che non ha creato danni soltanto alle nostre latitudini, ma ha coinvolto anche l’intero scacchiere europeo che soffre degli stessi, atavici mali che affliggono l'Itaglia.

Il rilancio dell’idea di creare un cartello confederato di movimenti realmente federalisti e indipendentisti che possa poi dialogare a livello europeo anche con scozzesi, catalani, baschi e corsi ci sembra essere l’unica proposta politica valida, alla luce della totale abiura di queste tematiche, che avevano animato la Lega Nord della prima ora e che lasciavano davvero ben sperare in un radicale cambio dell’organizzazione vecchia e decrepita dello stato itagliano. E che Salvini invece ha pensato bene di affossare, allo scopo di stringere una perniciosa alleanza con i fascisti di ieri e di oggi che gli potesse permettere di tenere il culo saldamente incollato sulla poltrona.

Il progetto Popoli Sovrani d’Europa riprende dunque nuovo vigore e impulso, dovendo riempire quel vuoto che si è venuto a creare con la totale scomparsa delle tematiche federaliste e indipendentiste che, eppure, covano sotto la cenere della rabbia di chi è stufo del sistema dei partiti e delle sue mefitiche emanazioni.

Francesco Montanino

www.popolisovrani.it 

A seguire, le interviste:




                                                                


                                                                


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