E' IL FEDERALISMO IL PRIMO VACCINO CHE SERVE PER GUARIRE DAI MALI DI QUESTO FAMELICO E INCAPACE STATO CENTRALISTA

Quale sarà l’eredità del Coronavirus? È questa la domanda ricorrente in questi giorni, in cui si sta parlando tanto del modo con cui bisognerà ripartire dopo questo periodo trascorso agli arresti domiciliari. Non senza però dimenticare le enormi responsabilità di questa classe politica (sia di maggioranza che di opposizione) che ha commesso gravissimi e imperdonabili errori di sottovalutazione e di superficialità che sono costati oltre 20.000 morti (bilancio che purtroppo è ancora provvisorio e che è destinato ulteriormente a crescere, anche se bisognerà capire quanti sono stati i decessi provocati direttamente dal Covid-19 e quanti invece hanno avuto una concausa nel morbo), e macerie economiche non certo di poco conto. In questo articolo, proveremo a fare il punto della situazione analizzando due aspetti (quello delle responsabilità politiche e dell’analisi economica), che ormai sono sulla bocca di tutti.
Come abbiamo già avuto modo di evidenziare in precedenza, ci sono apparsi lapalissiani gli errori commessi dal governo Conte che non solo ha colpevolmente e scandalosamente sottovalutato la situazione lasciandosi andare a dichiarazioni improvvide e inopportune (ricordiamo ancora benissimo, il modo con il quale Coronavirus agli esordi è stato etichettato quale banale influenza anche con il sostegno di certi virologi come ad esempio il massone“prezzemolino” Burioni), ma addirittura ha nascosto a tutti la reale portata dell’emergenza, così come ha comprovato la storia della dichiarazione dello stato d’emergenza nazionale a fine Gennaio, passata nel silenzio generale.
Il 22 gennaio, inoltre, il Ministero della Salute aveva emesso un’ordinanza con la quale si parlava della presenza di una polmonite atipica e fortemente contagiosa, senza però che le strutture sanitarie fossero allertate in merito alle precauzioni da dover prendere. Non è un caso, che il tributo di morti fra medici e personale sanitario sia stato così rilevante e consistente, a causa anche e soprattutto della ritardata (in alcuni casi, mancata) consegna a ospedali e altre strutture sanitarie delle mascherine, dei guanti in lattice e dei dispositivi di protezione individuale necessari a prevenire il contagio. 
In questa storia, è bene però altresì evidenziare che anche l’opposizione ha la sua bella fetta di colpe, se consideriamo che non è possibile che tanto il fannullone ex padano Salvini, quanto la borgatara (s)fascista Meloni non sapessero! Ci rifiutiamo di credere che chi in queste ore starnazza dagli scranni dell’opposizione, non fosse a conoscenza di tale problema! 
In un paese normale, questi ultimi avrebbero dovuto denunciare in maniera durissima e violenta, le magagne e le vergognose omissioni del Governo. Ma poiché ci troviamo in un contesto dove prevale la logica della cura del proprio orticello, ecco che ci viene da sospettare che dietro il silenzio dei leader della pseudo-opposizione, si celi in realtà un calcolo meramente elettoralistico, a scapito ovviamente del bene dei cittadini. Tanto Salvini quanto la Meloni sanno benissimo di avere dalla propria parte, un consenso crescente e evidente da strati sempre più ampi della popolazione, così come sono consapevoli che l’incapacità manifestata dal governo formato da M5S e PD, alla lunga non potrà far altro che il loro gioco nel momento in cui saremo chiamati di nuovo a recarci alle urne. 
Il pericolo dunque di passare dalla padella alla brace è molto realistico, in quanto riteniamo che un esecutivo di centrodestra formato da quei due soggetti, non garantirà una situazione poi così diversa da quella attuale. Ad ogni buon conto, siamo sempre dell’idea che questa classe politica vada assolutamente gettata in una pattumiera, nella sua globalità e senza nessuna possibilità di appello!

Tornando alle nostre critiche nei confronti dell’operato dell’opposizione, non dobbiamo
infine dimenticare che anche lo stesso Salvini (al pari di quello sciagurato di Zingaretti
che evocò un inesistente pericolo razzista quando, in maniera esibizionista, ebbe la
brillante idea di farsi l’aperitivo con la comunità cinese a Milano) ha minimizzato la
situazione parlando di un paese sicuro! Insomma chi è senza peccato, scagli la
famigerata prima pietra! E lo scandalo delle RSA in cui molti anziani sono morti di
Covid-19, nel totale abbandono da parte delle istituzioni locali, che sta coinvolgendo
diverse case di cura sparse su tutto il territorio nazionale, non può e non deve far
dimenticare di chi siano le reali responsabilità di questo dramma! 
Come avrete capito, cari lettori, secondo il nostro punto di vista sono TUTTI
COLPEVOLI, senza se e senza ma! Quando avremo finalmente voltato pagina, sarà il
caso di ricordarsi e di denunciare gli autori di questa strage che dovranno renderne conto
a 60 milioni di persone che si sono viste privare, di punto in bianco e a suon di Decreti
che pongono seri dubbi di costituzionalità, di alcuni diritti fondamentali come quella di
spostamento e della sicurezza economica, oltre che messa in grave pericolo la propria
salute! 
Lo scontro fra Stato Centrale e Regioni sulle competenze, in diverse materie, è sotto gli occhi di tutti, ma non risponde certo ad una maggiore voglia di autonomia che eppure Lombardia e Veneto (che hanno indetto un referendum nell’ottobre 2017) potrebbero a giusta ragione rivendicare con rinnovati vigore e determinazione. La diretta conseguenza di tutto questo, è che i cittadini non riescono a capire cosa devono fare perché manca una cabina di regia che in un paese autenticamente federale come la Svizzera invece è garantita, senza la possibilità che possa ingenerarsi quella confusione che è presente nel dibattito politico di queste convulse settimane.
Per quello che riguarda invece le conseguenze economiche, abbiamo il forte e fondato
sospetto che questa pandemia darà il definitivo colpo di grazia a quelle attività
(soprattutto di piccole e piccolissime dimensioni) che già facevano un’enorme fatica a
stare a galla. E che presumibilmente dovranno abbassare la serranda, con conseguenze
sociali e occupazionali ancora tutte da stimare. Sta di fatto, che le stime di diversi analisti
economici parlano di una riduzione del PIL del 2020 fra il 6 e il 12%, un’esplosione di debito pubblico, disoccupazione e inflazione che pongono più di
una preoccupazione!
L’Itaglia è un paese ancora oberato di statalismo e centralismo, in cui si continua ad essere certi che il ricorso a misure assistenzialiste possa essere la panacea a tutti i suoi mali economici, ignorando invece che non ci potrà mai essere uno sviluppo sano e tale da permettere al proprio sistema di camminare con le proprie gambe. Burocrazia, presenza abnorme di lacci e lacciuoli legislativi, elevata imposizione fiscale: bastano da sole queste tre componenti, per far capire a chiunque che in questo sgangherato paese chi ha un’idea imprenditoriale, difficilmente potrà avere la vita semplice. Basta per esempio pensare alle procedure richieste a chi vuole ricorrere al prestito di 25.000 euro con il quale questo governo di buffoni e saltimbanchi della peggiore specie, in realtà intenda far ulteriormente indebitare le imprese dovendo far pagare loro comunque un tasso di interesse, con un rimborso in 6 anni. Quando piuttosto sarebbe il caso di dare questi soldi a fondo perduto per far respirare tutte le piccole e medie aziende ed evitare che la crisi economica, possa arrecare loro danni irreparabili. 
Nella vicina e civile Svizzera, lo Stato ha erogato alle attività produttive lì presenti un finanziamento con cui copre il 10% del fatturato del 2019, nello spazio di appena un giorno lavorativo. Sarà presumibilmente un referendum, a stabilire poi se chi ne abbia usufruito debba o meno pagare un tasso di interesse. Evidente segnale di come un paese senza gli enormi sprechi che invece sono un primato tutto itagliano, possa tranquillamente fare a meno della trappola rappresentata da un’Unione Europea che, per come è stata concepita, è destinata finalmente a scomparire sotto il peso della proverbiale arroganza tedesca, e ad essere ricordata come una brutta pagina nella secolare storia del Vecchio Continente.
Altro provvedimento che, a nostro modesto avviso, andrebbe preso riguarda l’abolizione di tasse e scadenze fiscali per cittadini e imprese per tutto il 2020. I soldi, potrebbero essere facilmente reperiti nella soppressione dei tanti enti pubblici inutili, nell’uscita dall’Unione Europea, nella riduzione dei supercompensi per i manager d’oro, nell’espropriazione dei ricchi patrimoni delle ONG e di tutte quelle ONLUS che hanno lucrato succosi profitti grazie al business dell’immigrazione clandestina, nell’introduzione di un regime fiscale di sfavore per il Vaticano, le banche e le grosse multinazionali, e infine in una sostanziale decurtazione dei propri emolumenti da parte degli amministratori pubblici che, in un momento come questo, hanno il DOVERE di dare l’esempio. Anche e soprattutto in rispetto di chi, non può certo ricevere uno stipendio da fame, e sta facendo ancora più fatica nel portare il piatto a tavola!
Il dibattito sulla proposizione di un’alternativa federale, sulla base di queste considerazioni, deve riprendere con rinnovata convinzione, ed è arrivato davvero il momento che tutte le forze realmente e sinceramente federaliste e indipendentiste presenti su tutto il territorio nazionale, inizino a dare il proprio fattivo contributo. 
L’ultima possibilità, prima dello scoppio di una rivolta_sociale che appare essere non più una mera ipotesi di fantapolitica, è proprio quella di
presentare un progetto che preveda l’elaborazione di una nuova Costituzione sul
modello_di quella della Svizzera (opportunamente adattata alle esigenze dei singoli territori) che possa essere il manifesto
di un progetto politico nuovo e diametralmente opposto, rispetto a quanto propinatoci in
questi anni dai partiti del regime statalista e centralista romano.

Francesco Montanino


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