GIANCARLO PAGLIARINI RIVELA: “ QUANDO COSSIGA MINACCIO' BOSSI"

 


Mentre oggi l’attenzione dell’opinione pubblica è tutta concentrata sulla follia del Green Pass e delle possibili ripercussioni per chi non intende aderire aquesto provvedimento liberticida, nel dibattito politico sembra essere sparito il federalismo. A 25anni esatti dalla proclamazione della Repubblica Federale della Padania, di quelle speranze e aspettative di libertà e cambiamento ormai non c’è più traccia. Ma è davvero così? O c’è ancora spazio affinché le istanze autonomiste, federaliste e indipendentiste trovino nuovo vigore anche alla luce del conclamato fallimento di questa classe politica, sia di maggioranza che di opposizione? Ne abbiamo parlato con Giancarlo Pagliarini, ex parlamentare della Lega Nord nonché Ministro del Bilancio ai tempi del primo Governo Berlusconiche alla fine dell’intervista rivela anche un inquietante retroscena, quando il Carroccio stava iniziando a diventare una minaccia per il regimromanocentricoOltre che di ciò che farebbe, se diventasse primo cittadino di Napoli a due settimane dalle votazioni per le amministrative nel capoluogo partenopeo.


- Ha ancora senso parlare di federalismo in questo paese, in questo particolare momento storico?

Certo che ha senso! Il federalismo non è un’ideologia, main un certo sensoè come l’aria che respiriamo. Per organizzare in maniera razionale unsistema paese, non possiamo più averequestocentralismo che appartiene almedioevo mapiuttostodotarci diun’organizzazione federalee questo alloscopo per poter competere. La risposta è assolutamente sì ed è necessariocambiare l’organizzazione del nostro sistema paese”.

- Il Sud avrebbe ancora dei vantaggi da una riforma in senso federale dello stato o, addirittura, rendendosi indipendente dal regime centralista dRoma?

Il vantaggio lo avrebbero tutti, tanto il Nord quanto il Sud. È chiaro che così come gli svantaggi li abbiamo noi al Nord, li possono avere i miei amici al Sud. Il centralismo è illogico, è genera danni dappertutto. Una riforma in senso federale farebbe il bene del Sud, che se ne avvantaggerebbe in maniera particolare perché è la vittima di questa pessima organizzazione, come attestano la povertà e la disoccupazione solo per citare due fra i maggiori problemi. Con il federalismo, il Sud rinascerebbe a nuova vita”. 

- L’inefficienza organizzativa manifestata dallo stato centrale itaglianonon solo nella soluzione di problemi atavici come la mancanza di lavorol’eccessiva tassazione e le ingiustizisociali ma anche nella gestione di questa psico pandemiasta generando un sentimento di avversione e repulsione sempre più crescenti da parte di ampi strati della popolazione. Secondo lei, può un grande movimento federalista, con territori che lottano uniti per ottenere la loro autodeterminazione, farsi promotore di queste istanze di cambiamento?

Assolutamente sì, e i vantaggi sarebbero immediati. Le faccio subito un esempio di questi giorni: proprio lunedì sera, l’Istituto “Bruno Leoni” ha consegnato un premio al Sindaco di Madrid(José Luis Martinez-Almeida, nda)per aver gestito nel migliore dei modi il problema Covid. Ma cosa significa “aver gestito nel modo migliore?” Significa che non ha aspettato che dal Governo centrale venissero leggi e indicazioni di vario tipo, ma ha agito in piena autonomia addossandosi tutte le responsabilità. Ancora: a Sesto San Giovanni, vicino Milano, un bambino di 11 anni nei giorni scorsi è morto su un monopattino che gli ha prestato un amico. Il giorno dopo il Sindaco di quella città, che non so se è di destra o di sinistra e né tanto meno mi interessa saperloha deciso che lì bisognerà indossare d’ora in poi il casco e che non si dovrà andare a più di20 km/h. Su questa notizia, il sindaco uscente Sala di Milano ha dichiarato che sarebbe meglio aspettare una legge da Roma....non va assolutamente bene, perché con il federalismo sono i Sindaci direttamente responsabili. E anche con il Covid, sono certo che ci sarebbe stata una gestione migliore se fossero stati i primi cittadini, a decidere direttamente.  non certo a un lontanissimo Ministero della Salute che non sa affatto cosa succedea Busto Arsizio come a Napoli. Oggi governano i burocrati con la paura di sbagliare, ed ecco perchéora più che maiè necessaria una riforma in senso realmente federale dello Stato”.


- In questo paese manca un vero progetto di sviluppo economico
, tanto al Nord quanto al Sud. Può essere l’ipotesi di una doppia moneta, così come la creazione di piani economici appositamente tarati per i territori di entrambe le aree, una valida alternativa alle misure di stampo assistenzialista come l’utilizzo del Recovery Found che tanto ricorda la (per fortuna) defunta Cassa del Mezzogiorno?

Intanto, complimenti perché ha fatto benissimo a ricordare quel dramma che è stato la Cassa del Mezzogiorno. Dramma per tutti, meno che per qualche delinquente che ci ha guadagnato. Dramma perché la parte più ricca del paese che aveva risorse finanziarie ha pagato tasse e soldi che non sono stati certo utilizzati per diventare più competitivi. Al Mezzogiorno, quei soldi non sono proprio arrivati: per essere più chiari, a quei cittadini che ne avevano bisogno non è arrivato niente mentre qualcuno invece se li è messi in tasca. Quindi, è assolutamente vero, ancora una volta, che un Sud più autonomo e responsabile ne avrebbe tutto da guadagnare. Roma non può decidere cosa bisogna fare dei soldi in Campania in Puglia piuttosto che in Lombardia o iLiguria. Sono i cittadini di quelle regioni che devono decidere, così come si fa in Svizzeradove vota no e decidono ogni quattro mesi con i loro referendum. Sono loro che stabiliscono come organizzare il sistema paese eper tornare alla domanda che mi ha fattoanche le procedure per essere competitiviL’economia è come una gara: chi va megliova avanti mentre chi sta indietro gestisce meno risorse. Per essere più competitivi, a decidere devono essere i cittadini, mica i burocrati di un governo centrale!

- ”Fra poche settimane, si voterà per il rinnovo dei consigli comunali di alcune grandi città come Roma, Milano e anche Napoli. In particolare, nella capitale del Sud il sindaco uscente De Magistris ha lasciato un enorme buco nei conti del Comune, che è stato più riprese segnalato e condannato dalla Corte dei ContiImmaginiamo che domani lei fosse eletto primo cittadino di Napoli: da dove inizierebbe? Cosa farebbe perrisolvere i problemi del capoluogo partenopeo?

Cioè, lei dice “Giancarlo Pagliarini Sindaco di Napoli?” 

- Esattamente. 

Se io domani mattina fossi sindaco di Napoli, dopodomani proclamerei la Campania quale Stato autonomo e indipendente con organizzazione federale. Ripeterei le stesse parole che esattamente un quarto di secolo fa ha proclamato Umberto Bossi a Venezia, quando dichiarò che la Padania diventava uno Stato autonomo e indipendente con organizzazione federale. È questa la cosa di cui hanno maggiormente i cittadini di Napoli e della Campania, piuttosto che quelli della Lombardia. Noi non dobbiamo più dipendere dai burocrati dello stato centrale! Attenzione, Bossi non aveva detto che la Padania è uno stato autonomo e indipendentequanto piuttosto che era uno Stato con organizzazione federale autonome indipendenteÈ solo con la riforma federale, che i cittadini possono avere l’opportunità di comandare al posto di questi burocrati dello Stato centrale. Quindi, la risposta alla sua domanda è: sì, sarebbe davvero un bel sogno perché il giorno dopo la Campania diventa uno stato autonomo e indipendente con organizzazione federale e questo significa che non passa tutto da Napoli, intesa come entità burocratica, ma saranno i cittadini a comandare. In questo caso, Napoli potrebbe essere la Capitale ma al servizio dei cittadini. E lo stesso discorso vale per lo Stato centrale .Per allargare il discorso, si considera Roma come il padreterno quando in realtà è una figura che dovrebbe essere al servizio dei cittadini e degli enti territoriali”.


- A proposito di Umberto Bossi, oggi il “Senatur” compie 80 anni: è proprio finito quel progetto intrapreso agli inizi degli anni ’80chetanto aveva fatto sperare e sognareal Nord come al Sud-nella fine e nel superamento del regime partitocratico e centralista itagliano? Oltre agli auguri, cosa si sente di dirgli approfittando che è il suo compleanno?

Non posso dirgli niente, anche perché un quarto di secolo fa aveva fatto delle cose giustissime. Non dimentichiamo le telefonate che Cossiga fece a quei tempi a Giancarlo Miglio, minacciando di rovinare BossiTutte cose scritte sul libro di Miglio che lo stesso ex presidente della Repubblica non ha mai smentito. La speranza è che venga presto un altro Umberto BossiPerché, vede, si parla di queste ideema manca la persona che abbia la capacità che aveva lui di trasferirle a tutti i suoi collaboratori e anche ai cittadini che capivano cosa aveva in mente ed erano d’accordo, seguendolo. Purtroppo di personaggi  impegnati in politica e dello stesso spessore di Umberto Bossi, non ne vedo affatto all’orizzonte. Signori, nel Mezzogiorno oggi si vive molto peggio rispetto a 25 anni faQuando, si fece quella proposta anche i cittadini del Sud sarebbero andati a guadagnarci e non solo quelli della Padania: hanno detto che sbagliavamo e non capivamo niente, ma la realtà e i numeri ci dicono che attualmente stanno messi anche peggio. Torniamo sempre allo stesso punto, ovvero che una riforma in senso federale è necessaria e indispensabile”.



- In cosa può aver sbagliato la Lega Nordin quegli anni?

“Più che aver sbagliato, è che siamo stati bastonati” e impauriti. Quando primale avevo accennato a quella telefonata di Cossiga, ai tempi in cui era Presidente della Repubblica, riportata a pagina28 del libro di Miglio “Io, Bossi e la Lega”. Cossiga minacciò Bossi di rovinarlo e fargli trovare la macchina piena di droga, mandare funzionari della Guardia di Finanza in tutti i paesi in cui la Lega prendeva più voti, aumentare ulteriormente le tasse.....Chi detiene il potere non vuole il cambiamento in senso federale dello Stato, perché così si modificherebbe la gestione del potere chea quel puntopasserebbe direttamente nelle mani dei cittadiniSecondo Bossi, secondo me e secondo i federalisti è giusto che siano loro a comandare. Possono sbagliare? Certo, ci sta perché sbagliando si impara. Oggi, viviamo nell’assioma che comandano i burocrati che se ne fregano di sbagliare perché alla fine a pagare sono sempre i cittadini, tanto del Nord quanto del Sud”.




Francesco Montanino

Commenti