Cari amici,
dopo alcuni anni di disimpegno politico attivo per varie ragioni, ho inteso intraprendere nuovamente l'impegno abbracciando il progetto di Popoli Sovrani d'Europa. La politica è una cosa seria. Viene definita come l'arte di governare un Popolo, una Nazione o una comunità; questo significa condurre lo Stato a raggiungere precisi obiettivi che in genere dovrebbe identificarsi con il benessere del popolo. Il politico quindi è colui che prefigura i contenuti, le idee e gli ideali che possano far migliorare le condizioni del proprio popolo stabilendo sin dal principio tattica e strategia al fine ultimo di raggiungere l'obiettivo prefissato.
Oggigiorno purtroppo la politica non esiste più : esistono gruppi di persone che si spacciano per politici ma che in realtà non hanno un'idea generale di mondo o quantomeno di Nazione e quindi non avendo una meta ben precisa brancolano nel buio e vanno avanti a suon di slogan. Il nostro Paese vive da trent'anni una crisi profonda, una vera e propria crisi di sistema determinata da tanti elementi contingenti nazionali ed internazionali, economici e finanziari, di un sempre più ridotto senso morale, da un elevato tasso di demagogia e spettacolarizzazione della politica, da crescenti divaricazioni tra grandi ed esibite ricchezze e dolorose e spesso silenziose ed umilianti povertà.
Da questo quadro generale triste, mortifero e penoso e senza via d'uscita occorre riaffermare il nostro progetto strategico: collegarsi alle fasce del malessere per darne voce e rappresentanza. Ormai è sempre più evidente che tranne una ristretta cerchia di elite, burocrati ed amici degli amici , il resto della comunità nazionale è espulsa non solo dai centri di potere ma dalle fasce di sopravvivenza. Il ceto medio una volta l'ossatura portante di questa Nazione è letteralmente sparito. I commercianti sono distrutti dalla grande distribuzione, i professionisti non riescono ad avere una voce adeguata affinchè vengano ascoltati, l'artigianato è sempre più stritolato dalle leggi di mercato e dalla concorrenza sleale degli immigrati che non pagano tasse ed utilizzano lavoro schiavistico, la piccola e media industria è disincentivata per via della forte burocrazia e dal costo del lavoro e dalla forte pressione fiscale. Sono questi i nuovi poveri, i poveri del ventunesimo secolo cui si aggiungono agli impiegati operai e salariati, rapinati delle loro entrate di oltre il cinquante per cento per via della scelta nefasta della moneta euro e dal sostanziale blocco delle retribuzioni. Non vanno dimenticati gli studenti, i pensionati, i sottoccupati e i disoccupati oggi sempre in numero crescente. In pratica occorre dare una voce con il partito a tutta questa società di emarginati.
Dovremmo scrivere tanto altro ancora e non voglio dilungarmi ulteriormente,avrete modo di seguirci sui social e tra le strade della nostra regione, concludo però con un appello e ad una riflessione a voi che ci state leggendo;nel nostro paese, come appare dall’astensionismo sempre più vasto e diffuso, c’è sfiducia nella democrazia rappresentativa e nei confronti dei partiti tradizionali, c’è fastidio verso un vecchio linguaggio che si è separato dalla vita, e che non riesce a comunicare se non il proprio vuoto.
E c’è risentimento, profondo. Ma risentimento non è e non deve significare quiete, indifferenza, lassismo o peggio ancora rassegnazione; può e deve significare il contrario: anche voglia di agire, di fare, di ridiventare protagonisti della propria vita. Ma per trasformare il risentimento in azione, in partecipazione, occorre impegnarsi in prima persona e chiedersi in coscienza cosa ogni singolo cittadino può dare alla comunità territoriale e/o alla Nazione. Buona riflessione e ad maiora.
Saverio Galeotalanza
Coordinatore Regionale Campania Popoli Sovrani d'Europa
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