Digital Service Act: la censura dell'Unione Europea

 


È entrato in vigore il Digital Service Act che mira a cancellare e oscurare tutto ciò che non è allineato alla propaganda dominante con un algoritmo programmato da vili tecnocrati nominati dalla Commissione. Ciò dimostra come la libertà di pensiero non è che un feticcio sventolato finché non intacca il potere della classe dominante.

Ma in che cosa consiste questo Digital Service Act? Lo sintetizziamo così: è la censura europea a internet. E' entrata in vigore il 25 agosto e vale per 19 grandi piattaforme online, tra cui Amazon, App Store, Bing, Booking, Facebook, Google Maps, Google Play, Google Search, Google Shopping, Instagram, LinkedIn, Pinterest, Snapchat, TikTok, X (che sarebbe Twitter dopo che Elon Musk gli ha cambiato nome), Wikipedia, Youtube e Zalando e Aliexpress. È solo un assaggio, perché poi dal 17 febbraio 2024 sarà allargato a tutte le piattaforme.


Sbalordisce che sbalordisce:
questo è il vero volto della democrazia liberale borghese, che in fase di putrefazione mostra ancora tutto il suo dispotismo, ampiamente visto durante il Covid. Cambiano i mezzi: non v’è bisogno di dare alle fiamme tipografie clandestine, queste sono digitalizzate e delle multinazionali. 

Dopo aver con la carota indotto la digitalizzazione del discorso, dando l’illusione di presunta infallibilità e stato di diritto, oggi i padroni usano il bastone e spengono chi non gradito, condannandolo ad una frustrazione, comprensibile, ma frutto di già ovvia conseguenza.

La democrazia in UE è la fiaba raccontata dai lacchè del capitale, non c’è mai stata.

RED

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