IL NAZISIONISMO MINACCIA E CANCRO DELL’UMANITÀ

 


In principio fu Adolf Hitler. Poi vennero Benjamin “Bibi” Netanyahu e Volodymyr Zelenskyi. Cosa hanno in comune questi personaggi, appartenenti a tre diversi paesi e differenti contesti storici? Qualcuno, potrà dire nulla. Noi, invece, sosteniamo che hanno davvero tanto in comune: innanzitutto, sono fatti della stessa viscida, puzzolente e orripilante materia anfibia, il cui colore varia generalmente fra il marrone e il giallo. Inoltre, rappresentano il prodotto più infimo espresso nella storia degli ultimi 100 anni dalla famigerata e criminale cricca sionista, autentico cancro e minaccia per la sopravvivenza della specie umana. Tre personaggi, accomunati dal loro essere infami, vigliacchi, arroganti e mossi da autentici istinti liberticidi, come avremo modo di evidenziare in questo articolo in cui vogliamo raccontarli per quelli che effettivamente sono.

Partiamo, in rigoroso ordine cronologico, dal Fuhrer al secolo Adolf Hitler. Il suo ergersi a Napoleone, come la storia ben ci ha raccontato, gli è stato fatale nel risultato finale di un secondo conflitto bellico, nel quale credeva di poter instaurare un Reich globale, a trazione tedesca. Molti lati della sua azione restano però oscuri e tutti da chiarire perché se è vero che a lotta ai centri di potere usurai sionisti era cosa buona e giusta, non altrettanto invece si può dire quando in maniera folle e assassina ha decretato lo sterminio di donne, anziani e bambini nei campi di concentramento, dove sono state commesse atrocità di vario genere. L’Olocausto è innegabile, ma non riusciremo mai a capire fino in fondo il perché di una degenerazione spinta così all’eccesso e all’estremo partendo da un presupposto sensato. Che forse lo era solo all’apparenza, perché pare che lo stesso Hitler avesse anch’esso origini ebraiche e altro non fosse che un burattino nelle mani dei sionisti, per scatenare un conflitto bellico di portata mondiale. Il nostro giudizio su questo personaggio che ha massacrato e sterminato milioni e milioni di innocenti, non potrà mai e poi mai essere lusinghiero e accondiscendente perché lontano anni luce sul rispetto del diritto dei popoli all’autodeterminazione. Su questo ci teniamo a essere chiari e a smarcarci nettamente da chi può anche minimamente sospettare del nostro essere antinazisti.

La nascita dello stato di Israele, dopo la seconda guerra mondiale, è il primo trait-de-union che lega Hitler all’ineffabile Benjamin Netanyahu, esponente dell’ultradestra israeliana. Ovvero, della forza politica che - ancora oggi - si ostina a parlare di popolo eletto (quello ebraico), ricalcando lo stesso copione del pazzo tedesco con i baffetti, per il quale dovevano invece essere gli ariani a fregiarsi di tale titolo.

Il becero prodotto del sionismo più estremo, ha dapprima foraggiato economicamente, militarmente e anche politicamente la pseudo organizzazione terroristica Hamas in tutti questi anni. Per poi fornirgli margine di manovra nel sanguinoso attacco dello scorso 7 ottobre, che soltanto gli allocchi non hanno capto essere un “false flag”, con il quale avere il pretesto morale per bombardare i territori attualmente occupati dalle popolazioni arabo-palestinesi.

Con un’operazione militare spropositata, stiamo assistendo al compiersi di un vero e proprio genocidio perpetrato nell’indifferenza e nella complicità della sedicente “comunità internazionale” che non sta muovendo un solo dito per evitare l’eccidio di innocenti, la cui unica colpa è solo quella di essere di etnia palestinese.

Lo Stato di Israele si sta macchiando di veri e propri crimini contro l’umanità, ricalcando in tutto e per tutto il modus agendi di quei nazisti, che tanto dice di odiare. Le modalità e la brutalità con le quali, quotidianamente, veniamo a sapere di altri morti che non c’entrano proprio nulla con i disegni etnocidi di Netanyahu e dei suoi scagnozzi, non può che farci addirittura portare a ritenere Hitler e i suoi compari, quasi una scolaresca in gita di piacere, dovendoli paragonare alle barbare pratiche adottate dall’esercito dello stato con la stella di Davide.

Netanyahu è un criminale di guerra, non solo perché adesso pare voler entrare a Rafah per compiere un qualcosa di assai simile alla “soluzione finale” del suo idolo Hitler, ma soffoca le voci contrarie che si stanno alzando in maniera sempre più rumorosa all’interno della stessa Israele. Esiste infatti una parte di opinione pubblica (i veri ebrei) che è contraria alle manie guerrafondaie e omicide dell’attuale governo di estrema destra: si tratta della parte politica che ha espresso ad esempio Rabin e Peres, che hanno sempre anteposto il dialogo e la ricerca di una pace condivisa alle follie di chi invece continua a pretendere di fare il padrone in una terra che non gli appartiene affatto.

Giova solo ricordare che Israele è nata su gentile concessione inglese (la Dichiarazione Balfour), con l’insediamento dei coloni in un territorio occupato dagli arabi. La logica e il buonsenso, avrebbero senz’altro suggerito una civile convivenza fra questi due popoli, ma purtroppo così non è stato. E non certo per colpa di chi viveva in quell’area da secoli: Israele con il trascorrere degli anni ha conquistato con la forza porzioni sempre più ampie di territorio, fino a cacciare i legittimi occupanti.

Quando poi qualcuno come Rabin ha provato a trovare la via diplomatica, ecco che i sionisti sono tornati alla carica ordinandone l’assassinio, Nella loro visione, queste lobby non conoscono altro che le parole odio, guerra, prevaricazione, prepotenza, arroganza, angheria e sterminio. Il governo israeliano, nel suo delirio di onnipotenza è arrivato addirittura a minacciare la Russia, dimenticandone il contributo dato nella lotta contro il nazismo e il fatto che detiene un arsenale nucleare e militare tale, da far tremare i polsi.

I fatti degli ultimi mesi non fanno altro che confermare che il nazisionismo (o askenazismo, come si può alternativamente denominare) ormai sia diventato la minaccia più grossa alla stessa sopravvivenza dell’umanità, dal momento che il lercio zampone di questi esseri ripugnanti, è presente, come avremo ampiamente modo di esporre, anche nel conflitto russo-ucraino.

Volodymyr Zelenskyi è l’ennesimo prodotto della degenerazione morale dell’Occidente. Ex comico e ballerino, si è perfettamente dimostrato al soldo degli interessi anglo-americani in una zona, la cui sfera di influenza non può essere che russa. L’Ucraina negli ultimi 10 anni non si è fatta certo scrupolo di massacrare le popolazioni russofone del Donbass che altro non chiedevano che essere ricongiunte a Mosca, dal momento che i loro diritti erano stati reiteratamente calpestati dal regime nazista che intanto si era instaurato a Kiev, con il placed di USA, Gran Bretagna e Unione Europea. Nella narrazione di regime, ci è sempre stato raccontato che Maidan fosse stata una pagina di libertà e di trionfo dei valori democratici. Peccato che la realtà racconti però ben altro, sia perché il premier Yanukovich ricopriva tale carica dopo lo svolgimento di regolari elezioni, sia perché poi l’avvento di Porkoscemo prima e del pagliaccio Zelenskyi poi, sia avvenuto in sfregio alle più elementari regole democratiche. Vogliamo solo ricordare a certe anime belle, che in Ucraina - con la scusa di questa guerra i cui veri burattinai si trovano oltreoceano - non sia stata data a quelle popolazioni la possibilità di esprimere alle urne, il proprio giudizio in merito all’operato dell’attuale compagine di governo.

Quel che è certo, è che il pagliaccio sta mandando al macello gran parte del proprio popolo, esponendolo alle ritorsioni militari russe e ala povertà più estrema, dal momento che non passa giorno senza che non vada elemosinando soldi a destra e manca. Ricevendo puntualmente quasi sempre picche, come risposta.

Sta però trovando (e questo ci riguarda purtroppo da vicino) nella maggioranza di governo ita(g)liana guidata dall’ineffabile carciofara Gioggua Meloni un fedele alleato. Il tutto naturalmente alle spalle nostre, dal momento che i soldi che ci sono vigliaccamente estorti sotto forma di tasse da Roma ladrona, non servono certo per costruire strade affidabili, scuole, ospedali e garantirci una parvenza di giustizia e sicurezza nelle nostre città prese ormai d’assalto da feccia di ogni risma, come in realtà dovrebbe essere. Quanto, piuttosto, a foraggiare una guerra per interposta procura voluta dal Deep State americano, del quale ormai siamo vassalli a quasi 80 anni a questa parte. In particolare, ci sono personaggi dalla dubbia levatura morale come il Ministro della Difesa Crosetto, che sta lucrando un succulento business dietro la vendita di armi al regime nazista ucraino, con la scoperta di un gigantesco conflitto di interessi, dal momento che è anche il titolare di alcune società dedite alla vendita di armi.

Le anime belle del pennivendolismo nostrano, non passa giorno che decantano le epiche gesta degli ucraini che, nella realtà, sono destinati a un’inevitabile sconfitta militare. Dimenticandosi che l’attuale compagine governativa che sta infestando Kiev da circa 10 anni, non ha mai smesso di rinnegare il suo legame con il battaglione Azov e di considerare Stephan Bandera, quale eroe nazionale. Per chi non lo sapesse, Bandera ha sempre avuto in Adolf Hitler il proprio punto di riferimento politico. Se nelle scuole e nelle università ci hanno sempre insegnato che il nazismo è il male assoluto da combattere a ogni costo, appare davvero evidente l’esistenza di un corto circuito nella trasmissione delle informazioni, da parte di chi, eppure, sarebbe preposto soltanto a raccontare la realtà dei fatti.

Qualcuno potrebbe tacciarci di antisemitismo. Ma rimandiamo più che volentieri al mittente tali accuse, perché continueremo a tutelare la libertà di espressione, fino alla fine dei nostri giorni. Non è affatto nostra intenzione darla vinta a chi quotidianamente mistifica e piega la realtà, al solo scopo di realizzare un interesse criminale che è antitetico a quello della volontà di sempre più ampi strati della popolazione.

Sono in tanti a non credere più ormai a certe fandonie che ci vengono raccontate in maniera spudorata e senza vergogna. Dire che Netanyahu, Zelenskyi e i loro capi bastone sionisti sono dei nazisti e un pericolo per l’umanità, non può e non deve essere considerato tabù o - peggio ancora - un attentato di lesa maestà. Queste bestie non sono nella posizione di poter esprimere un concetto che sia condivisibile, perché sono la rappresentanza più plastica ed evidente della pochezza umana! Unitamente, ai loro sodali e complici, che sia beninteso!

Francesco Montanino

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