STEVE BANNON (CONSIGLIERE DI TRUMP): “I POLITICI ITALIANI SONO DEI PAGLIACCI!”

 


Continuano a far discutere, le dichiarazioni di Steve Bannon consigliere dell’ex presidente degli USA Donald Trump, rilasciate nella seguitissima trasmissione di approfondimento “Zona Bianca”, condotta da Giuseppe Brindisi, in onda la domenica su Rete 4.

Motivo degli strali, la situazione molto delicata in Ucraina in cui il conflitto in corso nel granaio d’Europa, rischia di farci sprofondare in un abisso che potrebbe portarci dritti dritti verso la terza guerra mondiale. Bannon ne ha avute davvero per tutti, definendo quali “pagliacci” quei parlamentari che hanno autorizzato l’invio di armi all’’Ucraina, applaudendone il presidente Zelenskyi quando si è collegato da Kiev.

Voglio fare un commento brutale - ha esordito senza mezzi termini - , sul congresso americano, come sul parlamento italiano. Trovo a dir poco imbarazzante applaudire un tipo come Zelenskyi che cita Churchill un giorno, e l’Olocausto il giorno dopo. Dice di rifarsi a Martin Luther King, parla di Pearl Harbour e dell’11 settembre e quei pagliacci si alzano in piedi e gli battono le mani. Zelenskyi è solo un uomo. Ieri ha licenziato due suoi generali per tradimento, solo perché non la pensavano come lui. È un comico, ed è anche corrotto. L’Ucraina è governata dagli oligarchi, proprio come la Russia lo è dai militari, dagli oligarchi e anche dal KGB. Anche in Ucraina, comandano gli oligarchi. Quindi, non facciamo le standing ovation a Zelenskyi quando parla di Pearl Harbour o viene in Italia a citare l’impero romano. Chiunque si è alzato in piedi per applaudire, in quell’occasione, non dovrebbe essere più rieletto. Anche i morti in Ucraina, direbbero la stessa cosa”.



Netta la posizione su questa guerra che a qualcuno pare convenire continuare ad alimentare, tanto in Europa quanto oltreoceano. “La guerra in Ucraina poteva essere assolutamente evitata – ha tuonato il consigliere di Trump – e gli ucraini sono diventati carne da macello. Sono certo che il presidente Trump avrebbe portato avanti dei negoziati di pace, tenendo presente che questo conflitto è iniziato nel 2014 e ha provocato sinora 14.000 morti. La guerra è imprevedibile, e stiamo letteralmente giocando con il fuoco perché questo conflitto rischia di andare in metastasi. Stiamo parlando di un qualcosa che per ora è su un livello regionale, con il pericolo che possa però alla lunga diventare globale. Ecco perché penso che dobbiamo stare molto attenti, affinché i leader del mondo non spingano gli ucraini verso la loro fine. Credo che la NATO e gli USA, non debbano essere proprio coinvolti. La NATO è una barzelletta, questa è una guerra fra gli oligarchi e io l’ho detto fin dall’inizio”.

In merito al destino dell’Ucraina, Bannon non ha dubbi: “Moriranno donne, soldati e bambini e le città ucraine saranno ridotte tutte come Dresda. Ma a pro di che? Si parlerà di ridare la sua parte orientale alla Russia, farà parte dell’UE ma non come membro permanente e non le sarà mai concesso di entrare nella NATO. Diventerà una zona cuscinetto nell’Europa Orientale, con la Turchia e l’India che faranno da garanti. Ma avevamo davvero bisogno di sei mesi di devastazioni e morte, per arrivare a tutto questo?”.



Infine, la profezia che non va assolutamente sottovalutata e che fa riflettere: “Ci stiamo avviando verso un momento buio della storia, e proprio come negli anni ‘30, la crisi finanziaria mondiale ci porterà verso un conflitto globale. Mi sembra chiaro come il sole. Così come l’orrore che abbiamo visto in Ucraina, presto potrebbe arrivare anche in Italia…”

Un intervento molto schietto e diretto che non può che non trovare la nostra approvazione, così come abbiamo in particolare apprezzato i toni utilizzati nei riguardi di questa classe politica composta da buffoni e delinquenti della peggiore specie, che non hanno mai esitato in questi anni a fare carne da macello degli interessi dei cittadini, pur di esaudire i desiderata delle lobby di stanza oltreoceano.

È indubbio che un eventuale ingresso di Trump possa essere un elemento che rischierebbe di far saltare il banco, nell’agone politico nostrano e che in quanto tale suscita però inevitabilmente anche appetiti, che nulla a che vedere hanno con la reale voglia di cambiamento che anima ampi strati della popolazione. Non è un mistero che stiano spuntando come funghi marci e velenosi, pseudo movimenti che sostengono di rappresentare il tycoon americano alle nostre latitudini, senza però che ci sia uno straccio di concretezza e programmazione, dietro i loro proclami e annunci. Sin da tempi non sospetti, stiamo monitorando la situazione e abbiamo dato notizia nel giugno dello scorso anno, dell’incontro precostituivo del “Patriot Party” italiano a Roma che sosteneva di farsi portavoce dell’ex presidente USA.



L’impressione che ne stiamo ricevendo, a giudicare da quello che abbiamo avuto modo di constatare, è che si tratti piuttosto di personaggi di dubbia levatura morale, che cercano solo di spendere il nome prestigioso e importante di Trump, allo scopo di raccattare visibilità, e magari qualche soldo da chi sta cercando una valida alternativa al nulla politico che ci circonda.



Francesco Montanino

Commenti